Dialogo tra inferiore e superiore – Il diritto di critica vale anche nelle Forze armate

Pubblichiamo una interessante sentenza della  Cassazione che “scagiona” un caporal maggiore dell’Esercito, accusato di insubordinazione a seguito di una critica nei confronti di un suo superiore.

«Tu non devi parlare dei miei problemi personali davanti agli altri!»: non configura reato di insubordinazione la frase che un caporal maggiore ha rivolto – nel 2012 – al suo diretto superiore. In linea con quanto stabilito dal gup del tribunale militare di Roma, la Cassazione ha ridimensionato la portata delle accuse rivolte all’imputato, rigettando il ricorso presentato dal procuratore del tribunale militare. Il caso I contorni della vicenda si evincono chiaramente dallasentenza n. 4195.

I contorni della vicenda si evincono chiaramente dalla sentenza 41951 depositata ieri (14 settembre): il sottoposto che rinfaccia al proprio capitano di avergli negato la possibilità di prestare servizio in un luogo a lui caro, il superiore che ribatte l’indisponibilità incassata in precedenti occasioni, finchè la lite non deflagra davanti a terzi, attraverso l’uso di espressioni e di modalità di interlocuzione che poco si confanno al codice militare.

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