Strage di Ustica: nuova condanna per tre ministeri, 12 milioni di euro di risarcimenti

Altri 12 milioni di euro, tre nuove condanne inflitte dal tribunale civile di Palermo nei confronti dei ministeri della Difesa e dei Trasporti: dovranno pagare i danni a 31 familiari delle 81 vittime del disastro aereo del 27 giugno 1980, che vide precipitare al largo dell’isola di Ustica il Dc 9 dell’Itavia in servizio da Bologna a Palermo. Lo hanno stabilito i giudici della terza sezione civile, Giuseppe Rini e Paolo Criscuoli, seguendo una linea di tendenza tracciata da altri loro colleghi dello stesso tribunale del capoluogo siciliano, che negli ultimi due anni hanno accolto le domande di risarcimento di altri familiari, partendo dal presupposto che il velivolo venne abbattuto da un missile o da una “quasi collisione” che lo fece precipitare, in uno scenario di guerra che avrebbe coinvolto aerei militari di varie nazionalita’, mai identificati. Alcune delle precedenti pronunce sono state confermate sia in appello che in Cassazione. Le nuove sentenze muovono dalla complessa istruttoria del giudice romano Rosario Priore, che aveva avallato la tesi dell’abbattimento del Dc 9. I ministeri sono stati ritenuti responsabili per non avere assicurato, ciascuno per la parte di propria competenza, il controllo del traffico aereo. Dichiarata la prescrizione invece sul danno morale conseguente alla sofferenza dei familiari delle vittime, impossibilitati a conoscere la verita’ sulla fine dei loro congiunti, a causa del depistaggio. Escluso ancora una volta il cedimento strutturale, una pista battuta negli anni immediatamente successivi al disastro e che fu tra le ragioni della fine della compagnia Itavia. (AGI)

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