Sindacati Militari – Tutti gli statuti rispediti al mittente? Intanto si cerca di valorizzare la Rappresentanza





In un periodo in cui i diritti per i militari vengono quotidianamente posti al centro dell’attenzione dell’ opinione pubblica, altrettanto non sembra accadere per quel che concerne la norme che renderebbero questi diritti legge .

Norme discusse, redatte, trite e ritrite, ma che faticano a diventare leggi. Anni e anni di promesse, ma poi, in fondo, non cambia mai niente.
Ci riferiamo ad esempio alla sindacalizzazione delle Forze Armate , al centro della discussione subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale, ma pian piano affievolitasi, perché evidentemente a qualcuno questa “maledetta sindacalizzazione” non piace proprio.

Subito dopo la sentenza della CEDU ( Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo dalla quale si evinceva chiaramente la gravità della mancanza di una forma di tutela “appropriata” ai nostri militari),  il governo venne esortato a concedere i sindacati a chi porta le stellette. In quell’occasione furono molti quelli che gridarono vittoria, ma in breve tempo tutto si placò, e poi il nulla, come sempre. Allora la Consulta, con la sentenza 120/2018 depositata lo scorso giugno ,  ha voluto ribadire il concetto, chiedendo alla politica di concedere ai militari questo benedetto sindacato.



Una nuova euforia aveva pervaso molti uomini in divisa, al punto di persuaderli a fondare un sindacato tutto loro, ma ritrovandosi nell’immediato con più sindacati che militari sindacalisti. Nessuno di loro , molto ingenuamente, aveva però considerato gli organi militari di vertice . Cosi, proprio mentre c’era chi fondava sindacati, altri pensavano bene di rafforzare la Rappresentanza Militare.

Un gioco logorante nel quale chi ci rimette è sempre il soldato, quello che vorrebbe più diritti, senza eludere i doveri, ma che in fondo va bene cosi, si accontenta di quello che ha, anche perché è meglio non esporsi troppo di questi tempi per evitare spiacevoli ripercussioni.

Ed in tutto questo andirivieni, proprio come una frana che scende a valle, arriva la notizia (ancora non confermata , ma quasi certa) della restituzione al mittente di tutti gli statuti dei sindacati militari costituendi, perché sembra, e sottolineiamo “sembra” che gli statuti non siano in regola con la direttiva emanata dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Di seguito, per farvi cosa gradita, alleghiamo il comunicato emanato da un Generale dell’ ‘Esercito, volto  ad ottenere il riconoscimento di un ruolo maggiormente significativo della Rappresentanza Militare.

Al riguardo,  vogliamo partecipare un piccolo pensiero:

Se la rappresentanza militare fosse stata presa in considerazione a tempo debito,  ovvero in tempi non sospetti,  si sarebbe potuto evitare il punto di stallo nel quale oggi si ritrovano Rappresentanze e Sindacati costituendi?

Scusandoci per la qualità dell’immagine, vi invitiamo ad una riflessione e come si dice in questi casi…. il resto nella prossima puntata!





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