Sindacati Militari: scomparso il ddl 5 Stelle Nuovo testo paradossale e anacronistico

Nulla da fare in tema di diritti sindacali per i militari. Il nuovo testo presentato oggi contiene errori macroscopici dettati da regole assurde. Qualora la bozza divenisse legge, con molta probabilità l’ attività del sindacalista verrebbe ridotta ad una mera rappresentanza satura di coercizioni irreparabili.

Il testo depositato sul resoconto dei lavori della Commissione Difesa  ha lasciato attoniti migliaia di militari, erroneamente convinti di essere riusciti ad ottenere i diritti sanciti dalla Corte Costituzionale con la sentenza 120/18.

Il testo che ha preso il posto del precedente disegno di legge dei pentastellati è molto simile a quello presentato dal Patito Democratico, ma  forse questo è solo un caso. Il Governo del cambiamento sembra aver cambiato solo il testo del ddl , ma nei modi e nei toni della vecchia repubblica,  riportando il tema dei diritti in ambito militare indietro di decenni.

Sembra che quanto accaduto con il Riordino delle Carriere del 2017 si stia ripetendo  con la legge sulla sindacalizzazione dei militari, malgrado la compagine politica questa volta sia completamente differente. Vengono ascoltati tutti, tranne chi dovrebbe essere effettivamente ascoltato. Un errore che potrebbe costare caro al Governo giallo-verde, specie in vista delle prossime elezioni europee.

Richiesta dell’ assenso al Ministro della Difesa:


L’ art. 3. comma 1. Le associazioni professionali a carattere sindacale tra i militari, ai fini della loro costituzione, devono ottenere il preventivo assenso del Ministro della Difesa. Per le associazioni professionali a carattere sindacale tra appartenenti del Corpo della Guardia di Finanza l’assenso è rilasciato dal Ministro dell’economia e delle finanze.

Non si comprende cosa possa accadere in caso di diniego, la norma è incompleta. Allo scadere del limite dei giorni ( oggi 180) dalla presentazione dello statuto associativo ,  senza avere una risposta cosa accade? Qual è il criterio di approvazione di un’ associazione rispetto ad un’ altra?

Da alcune fonti ci risulta che potrebbero essere state riconosciute associazioni sindacali al cui vertice milita personale civile, mentre  statuti relativi ad associazioni “regolari”, ovvero composte da militari in servizio sembrerebbero ancora al vaglio dei tecnici. Perché?

Art. 8.(Cariche elettive) Comma 2. La durata delle cariche elettive è di tre anni. Non è consentita la rielezione per più di due mandati consecutivi. Coloro che hanno ricoperto per due mandati consecutivi le cariche elettive di cui al presente articolo sono nuovamente rieleggibili trascorsi tre anni dalla scadenza del secondo mandato.

Una restrizione assurda e anacronistica. Il sindacalista deve avere esperienza e bagaglio culturale, mentre invece la bozza richiede esattamente il contrario, limitando l’attività del militare sindacalista ad un mero periodo elettorale, in maniera tale da non permettergli mai di inserirsi nel pieno regime delle attività , costringendo così gli elettori militari a scegliere il “meno peggio“.

Art. 9. (Svolgimento dell’attività sindacale) Comma 1. I rappresentanti delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari svolgono le attività sindacali fuori dell’orario di servizio e con modalità tali da non interferire con il regolare svolgimento delle attività istituzionali.


In questo modo si limita in modo coercitivo l’attività del sindacalista. Il Militare sindacalista diviene tale solo dopo le ore 16:30,sempre che non sia impiegato di servizio h24 o in missione. Nel secondo caso dovrà attendere il giorno seguente per poter esercitate la propria attività, mentre se in missione gli sarà espressamente vietato.

Un qualsiasi Militare iscritto , potrà chiedere lumi al proprio sindacalista solo ed unicamente dopo le 16:30. L’ orario d’ufficio del futuro sindacalista, probabilmente sarà il seguente: 16:31-24:00 e 00:00 – 07:59.

Art. 10.(Diritto di assemblea) Comma 1. Per l’esercizio dei diritti di associazione sindacale riconosciuti dalla presente legge i militari, fuori dall’orario di servizio, possono tenere riunioni…

Comma 2. Sono autorizzate riunioni durante l’orario di servizio nel limite di dieci ore annue individuali, secondo le disposizioni che regolano l’assenza dal servizio

Oggi “paradossalmente” alla attuale Rappresentanza Militare è concesso di poter indire riunioni con il personale durante l’orario di servizio. Un ulteriore passo indietro del Governo del cambiamento. Inoltre in questo modo viene leso il diritto di informazione dei militari iscritti, molti dei quali pendolari a causa delle continue chiusure di enti e quindi impossibilitati a rimanere sul luogo di lavoro in orari non coincidenti con i mezzi pubblici.

Art. 14.(Propaganda elettorale) comma 2. Per la presentazione dei candidati e dei rispettivi programmi, ciascun candidato può convocare apposite assemblee nell’ambito di ciascuna Forza armata o Corpo di polizia ad ordinamento militare, previa richiesta ai comandanti corrispondenti. 

Altro errore macroscopico del Governo. Le assemblee sono certo uno strumento essenziale per promuovere il proprio programma, ma in un contesto militare è praticamente impossibile raggiungere ogni singolo collega tramite un’ assemblea. Alcuni saranno inevitabilmente in licenza, altri in missione, quindi la propaganda dovrebbe essere consentita anche attraverso la mail istituzionale e tramite l’uso di videoconferenze ed altri strumenti utili alla diffusione capillare del proprio programma.

Queste sono solo alcune delle lacune che presenta la nuova bozza, anche se rimane difficile comprendere come sia stato possibile sostituire la precedente. Quale militare sarà disposto a pagare un sindacato che per molti aspetti è pari o inferiore alla Rappresentanza Militare? Alcuni pensano addirittura ad un errore di caricamento del file….ma se si legge la dichiarazione di Maria Tripodi Capogruppo di Forza Italia in Commissione difesa, allora ogni dubbio svanisce:

(AGENPARL) – ven 12 aprile 2019  disco verde della Commissione al nuovo testo base recante le proposte di legge in materia di sindacati militari, un’€™ottima notizia. Il risultato del giusto spirito di condivisione tra le forze politiche, necessario ad una svolta epocale come la nascita del provvedimento a tutela dei diritti dei nostri militari€.


€œFin dall’ inizio dell’Iter parlamentare ho avuto il fermo convincimento che fosse necessaria una proficua collaborazione istituzionale per legiferare su una materia così importante riguardante le nostre Forze Armate, patrimonio di tutti gli italiani e fiore all’occhiello del Paese. Sono orgogliosa di aver contribuito insieme ai colleghi che ringrazio, alla stesura di un testo che mette finalmente l’Italia al passo con la legislazione degli altri partner europei e riconosce un giusto diritto a donne e uomini che con coraggio ed encomiabile dedizione quotidiana lavorano a tutela della nostra sicurezza in Patria e all’ estero€.

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