RIORDINO DELLE CARRIERE – SEMPRE LE STESSE VITTIME – 3000 UTENTI HANNO RISPOSTO AL SONDAGGIO

Come promesso, NSM rende disponibili gli esiti del sondaggio avviato lo scorso 5 marzo ed appena concluso.

Per quelli che credevano che “SI, il Riordino si doveva fare ad ogni costo”, arriva una conferma in negativo che dovrebbe quantomeno costringerli ad una riflessione.

Su un campione di 3087 utenti, ben 2488 hanno detto No al riordino cosi com’è strutturato. Invero, le principali cause che hanno spinto gli utenti a bocciare parte del riordino , sono proprio le stesse  che crearono un gran caos nel lontano 1995. Da allora infatti, col riordino delle carriere, ci furono sperequazioni indicibili , con scavalcamenti inenarrabili mai avvenuti prima nei ruoli dei “non dirigenti”, magari nello stesso ufficio, rompendo quegli equilibri “necessari” ad una corretta instaurazione della linea gerarchica del mondo della divisa.

Purtroppo invece, ancora una volta siamo costretti ad assistere ad un riordino in gran parte sperequativo che premia innanzitutto la classe dirigente, poi i gradi “apicali”  di tutti gli altri ruoli, ma inesorabilmente,  sferra il colpo di grazia proprio a tutti quelli che furono danneggiati dal riordino  del lontano 1995 . Sembrerebbe paradossale dire che proprio costoro attendevano una riforma che , almeno in parte, sanasse le sperequazioni subite? Purtroppo è proprio cosi.

Dopo oltre venti anni quindi, questo personale assiste per l’ennesima volta ad un decreto legislativo che non solo non prevede alcunchè , se non un mero aumento dei parametri stipendiali di poco più di 30€  , ma  paradossalmente crea un ulteriore margine gerarchico con quelli che nel 95 furono premiati .

E’ facilmente dimostrabile di quante decine di migliaia di cittadini in divisa siano state poste in condizione di non poter accedere al grado apicale del prorpio ruolo, pur essendo contemplati dai propri superiori come eccellenti collaboratori dello stato da decenni. Per onestà intellettuale dobbiamo anche ribadire che alcune amministrazioni hanno parzialmente provveduto alla risoluzione di questo vergognoso problema, cercando di aggiungere un coefficiente di anzianità alle valutazioni. Soluzioni parziali appunto, che comunque , oltre a non fornire alcuna garanzia ai valutati, non sono state neanche prese ad esempio dalle altre amministrazioni.

Il riordino attuale sarà  sicuramente “valido” per le generazioni future, fornirà certamente i presupposti per far si che ciò che è accaduto, non accada mai più, ma questo non giustifica l’accanimento nei confronti di chi ha servito degnamente lo stato e continua comunque a subire ingiusti declassamenti.

Per questo personale, ormai a pochi anni dalla quiescenza, è necessario un adeguamento parametrale al grado apicale del ruolo. Ormai è palese l’impossibilità di ridisegnare nuovi gradi, aggiungere nuove qualifiche e immettere nuovi concorsi. L’adeguamento economico è l’unica soluzione plausibile, proprio come accade per la classe dirigente.Invero sarebbe altresì ipotizzabile un avanzamento al grado apicale in un arco temporale inferiore agli anni stabiliti nella riforma, in alcuni casi dimezzando gli anni di permanenza nel nuovo grado , ma considerate le circostanze, è un’ ipotesi molto remota.

Molti utenti ci segnalano, ad esempio, che l’ avanzamento a Primo Maresciallo per terzi non risolverà nulla, in quanto non più grado apicale con questa riforma. Se oggi un Maresciallo Capo ( e gradi equivalenti) doveva attendere un anno per essere valutato a Primo Maresciallo ( grado apicale del Ruolo), con questo riordino dovrà attendere ben 8 anni per la valutazione a scelta per il grado di Luogotenente, futuro grado apicale del Ruolo Marescialli.

I marescialli capo anziani non riusciranno neanche ad essere valutati per la promozione, perchè saranno posti in quiescenza per limiti di età. Altri ancora preferiranno lasciare il corpo di appartenenza alla prima finestra disponibile, e lo faranno da Primi Marescialli, consci di una sorta di accanimento nei loro confronti. Questo personale ha soltanto deciso di arruolarsi, a propria insaputa, nel momento sbagliato, ed ora si ritrova assurdamente penalizzato, lasciato indietro, dimenticato.

A questo marasma si aggiungono i Primi Marescialli con meno di 8 anni nel grado, che andranno in valutazione a “scelta” per il grado di Luogotenente, insieme ai Marescialli Capo promossi con la riforma.

Ma come…non erano già stati promossi al grado apicale? Un italico casotto insomma….

Inoltre promuovere indistintamente a Primi Marescialli ( e gradi equivalenti)  tutti coloro che hanno maturato + 9 anni nel grado di Maresciallo Capo, con decorrenze più o meno simili, oltre a generare ulteriore malessere nel personale più anziano, comprimerà ulteriormente le già remote probabilità di un avanzamento a scelta.

Se il problema sono i soldi, se il riordino non può prevedere forme perequative per quelli che sono rimasti indietro, come si spiega l’ abbassamento della soglia minima per assumere la qualifica di dirigente e le relative attribuzioni economiche? I soldi ci sono o non ci sono? Ci sono solo per alcuni o ci sono per il sistema paese, ergo per tutte le Forze Armate e Forze dell’Ordine?

Il Ruolo sergenti solo qualche settimana fa , con un duro comunicato stampa, esordiva in questo modo:

Siamo l’unico ruolo a cui è stata certificata una reale differenza di trattamento nel regime transitorio con i pari grado delle Forze di Polizia.

Abbiamo anche chiesto con numerosi documenti di risolvere una storica problematica del ruolo nota come “958” ma senza che le nostre proposte venissero accolte. La soluzione individuata dallo Stato Maggiore Difesa non soddisfa e valorizza i sottufficiali del ruolo sergenti.

Anche le altre proposte del riordino dello Stato Maggiore Difesa lasciano insoddisfatta una grossa fetta di personale che non trae nessun giovamento dal provvedimento.

Dante Russo segretario di Silp Cgil lo scorso 3 marzo, durante una manifestazione dei sindacati di Polizia contro il riordino diceva:

“è’ un’occasione che capita ogni 20 anni e che stiamo sprecando – Le risorse economiche sono state messe a disposizione, chiediamo maggiore oculatezza nello stabilire ordini di priorità. Oggi la base entra con un titolo di studio più alto rispetto al passato, stiamo elevando la cultura media degli agenti, allo stesso tempo non gli stiamo dando possibilità di carriera se non dopo 15 anni. Pur eseguendo mansioni di grado più alto, non viene riconosciuto tale livello dal punto di vista economico, si creano ingiustizie perché spesso chi ha fatto gavetta e si vede scalcare da chi invece fa un concorso”.

Il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone invece, direttamente da montecitorio, sempre in agitazione per il riordino, rilasciava le seguenti dichiarazioni:

“Dopo una lunga battaglia che ci ha visti protagonisti, siamo riusciti ad ottenere 760 milioni per i comparti sicurezza e difesa per il 2017 e 875 milioni dal 2018. Una somma considerevole, mai avuta a disposizione in passato, che doveva essere il miglior biglietto da visita per un riordino interno delle carriere atteso da 20 anni. Così purtroppo non è stato – denuncia Tissone – e il provvedimento recentemente emanato dal Consiglio dei ministri lo conferma. Abbiamo però 3 mesi di tempo per apportare migliorie durante i passaggi parlamentari. Per questo siamo mobilitati”.

Stamani siamo davanti alle Questure per informare i poliziotti e sensibilizzare la nostra Amministrazione  che doveva e poteva fare di più. La mobilitazione è destinata a proseguire nelle prossime settimane anche con altre iniziative. Abbiamo poliziotti con tantissima esperienza professionale e con tanti titoli che non hanno mai avuto la possibilità, come avvenuto in altri corpi di polizia, di crescere e progredire in carriera. Non devono essere ancora penalizzati. Siamo al palo dal 1995 – conclude il segretario del Silp Cgil – e adesso che abbiamo a disposizione risorse, sebbene ancora senza contratto, non possiamo buttare a mare questa occasione”.

Nella pagina della Polizia Penitenziaria, si legge:

Il riordino delle carriere per le Forze Armate porta nuovi gradi e nuovi errori anche alla Penitenziaria: le novità riguardano la soppressione di alcuni gradi in favore di altri, con il fine di unificare i ruoli e le qualifiche di tutti i corpi.

La Pol Pen, in particolare, potrebbe subire alcuni cambiamenti per i gradi di commissario coordinatore e vice, visto che la qualifica non corrisponderebbe per nome e funzioni al comune ruolo di questore e quindi non sarebbe idonea.

Esponenti del COCER Interforze, relativamente alla situazione “Marescialli Capo e gradi equivalenti” , dopo molta titubanza, hanno presentato in extremis alcune proposte , condivisibili qualora inglobino la totalità dei danneggiati. Ne proponiamo un breve stralcio:

MISURE PEREQUATIVE PER IL PERSONALE CHE NON RAGGIUNGERA’ IL GRADO APICALE.

Con lo Schema di Decreto Legislativo in discussione si sta riequilibrando un rapporto giuridico corretto rispetto ai risultati del precedente “Riallineamento”. Il personale nella fase di avanzamento al vecchio grado apicale di Primo Maresciallo e gradi corrispondenti non ha avuto la possibilità di raggiungerlo, con conseguente ripercussione sul trattamento economico. Lo spirito della Legge 350/2006 era quello di sanare le sperequazioni intervenute in fase di Riordino e successivo Riallineamento. Poiché la nuova norma a cui ci si riferisce prevede che:

 Ai sensi del Art. 2251 Disposizione transitorie per l’avanzamento al grado di primo Maresciallo (…)

  1. I marescialli capo e gradi corrispondenti inseriti nell’aliquota al 31 dicembre 2016 e non pro-mossi, sono inclusi in un’aliquota straordinaria formata al 1° gennaio 2017 e sono promossi al grado di primo marescialli ai sensi dell’articolo 1277, comma 1, lettera a), nell’ordine di ruolo con le seguenti modalità:
  2. a) il primo terzo, con decorrenza 1° gennaio 2017. Essi seguono in ruolo i primi marescialli promossi in pari data secondo le previsioni del comma 5;
  3. b) il secondo terzo, con decorrenza 1° aprile 2017;
  4. c) il restante terzo, con decorrenza 1° luglio 2017.”;

A decorrere dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2024 al personale che si trova a 5 anni data dal Limite ordinamentale è attribuito il parametro del Luogotenente fino al collocamento in quiescenza a condizione che abbiano riportato, in sede di valutazione caratteristica, nel triennio precedente, la qualifica di almeno “nella media “o giudizio equivalente ovvero non essere nelle condizioni di quanto previsto dall’art. 1051 comma 2 lettera a, b e c.

 Non trova soluzione la problematica precitata perché il personale promosso andrà a costituire un blocco eterogeneo. La situazione anagrafica di ciascuno non consentirà la necessaria permanenza nel grado per la successiva valutazione a Luogotenente e gradi corrispondenti.

Nella prima fase di attuazione del richiamato schema di D.Lgs., circa il 14% del personale promosso e nato tra il 1958 e il 1965 non sarà mai valutato al nuovo grado apicale . Nasce l’esigenza di prevedere una MISURA PEREQUATIVA per garantire agli stessi il trattamento economico dell’apicale del ruolo. Pertanto si necessita l’attribuzione al Primo Maresciallo con – 8 anni nel grado il parametro apicale del ruolo a 5 anni data dal limite ordinamentale.

 

In conclusione, pur con il dovuto scetticismo, vogliamo credere nel buon senso di chi , in questi giorni , sta consultando il riordino. L’iter parlamentare, se pur consultivo, è ancora lungo. Qualora venissero apportate le opportune modifiche, potremmo assistere finalmente ad un riordino degno di tale nome, se invece lo si vorrà approvare cosi com’è, i prossimi 10 anni saranno peggio di quelli successivi al 1995, con la differenza che questa volta i diretti interessati, sia da un lato che dall’altro,  saranno stati avvisati per tempo.

Sono quindi necessarie immediate misure perequative straordinarie per il personale più anziano, ad almeno 5 anni dal limite ordinamentale per la quiescenza.

Esiti del sondaggio:

TOTALE VOTI 3087

ESITI DEL VOTO. ALLA DOMANDA :

QUESTO RIORDINO E’ SBAGLIATO COME QUELLO DEL 1995?

2488 VOTANTI HANNO RISPOSTO SI

503 VOTANTI HANNO RISPOSTO   NO

94 HANNO LASCIATO UN COMMENTO

 

 

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