Riordino delle carriere: per saperne di più

1) Perché è stato fortemente voluto il riordino delle carriere?

Il Riordino delle carriere rappresenta un risultato storico poiché consente di recuperare alcuni ritardi dei quali ha sofferto la Polizia di Stato, rimuovendo cause di stagnazione nelle carriere e nel reclutamento in alcune qualifiche.

Negli anni, per effetto di tale stagnazione, si era verificata la concentrazione in numero elevato di personale nelle qualifiche dei ruoli di base, mentre si era registrata una rilevante carenza nelle qualifiche riguardanti gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria.

Tale situazione incideva sulla funzionalità complessiva della Polizia di Stato e limitava fortemente i benefici di progressione giuridica ed economica del personale.

Al 1° gennaio del 2016, prima dell’immissione in ruolo dei vincitori del concorso straordinario per vice sovrintendente, indetto grazie ad uno specifico intervento normativo, è stato registrato nel ruolo dei sovrintendenti il livello minimo di personale in servizio pari a circa 10.000 unità, rispetto ad una dotazione organica di 20.000 unità (con una carenza di circa il 50 per cento). Alla stessa data, anche nel ruolo degli ispettori si è registrato il livello minino di personale in servizio (dopo il riordino del 1995), pari anch’esso a circa 10.000 unità rispetto ad una dotazione organica di 23.664 unità (con una carenza di circa il 57 per cento).

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