Razzi rinvenuti nel bresciano…. aspettando gli artificieri

Bisognerà attendere i tempi tecnici del complesso e articolato protocollo fissato dal ministero degli Interni e della Difesa per appurare la natura e la provenienza del materiale bellico riaffiorato dalle acque della roggia Promiscua in località Zemogna a Calcinato.

L’AREA DEL RITROVAMENTO di quelle che a prima vista sembrerebbero ogive di proiettili di contraerea, resterà transennata e piantonata dai carabinieri e dalla Polizia locale di Calcinato fino al sopralluogo degli artificieri che dovranno appunto stabilire se effettivamente si tratta di granate ed eventualmente appurare se – ipotesi molto remota -, contengono ancora esplosivo.

In questo caso si dovrà procedere a far brillare i proiettili. I primi accertamenti hanno abbassato l’iniziale livello di guardia.

Le regole d’ingaggio dell’operazione di recupero del materiale e dell’eventuale bonifica saranno messe a punto nei prossimi giorni nel corso di un incontro in Prefettura. Sulla scorta delle foto pubblicate ieri in esclusiva da Bresciaoggi, si moltiplicano le ipotesi sulla provenienza dei due oggetti a forma di missile color verde, con la punta arancio. Misurano oltre un metro e mezzo e sono coperte da 15 centimetri di acqua. Il calibro – ammesso si tratti di proiettili -, sembra un 75. Presentano inquietanti analogie con i missili terra-aria usati nella guerra nei Balcani e in Medioriente da Hezbollah. Ma la punta arancione farebbe pensare a materiale per esercitazione, ovvero senza carica esplosiva.

Le prime indagini hanno messo a fuoco alcuni aspetti: la vernice poco corrosa dei presunti proiettili fa ritenere non siano rimasti immersi nella roggia per lungo tempo. Quasi certamente qualcuno ha deciso di sbarazzarsi degli scomodi cimeli, gettandoli nella roggia.

Anche se in questa stagione i campi sono a riposo, la rete irrigua viene costantemente monitorata dagli agricoltori. Impossibile che nessuno abbia notato nell’acqua i due inquietanti contenitori. Alla sede del Consorzio Medio Chiese spiegano di aver appreso della notizia del ritrovamento dalla stampa: c’è comunque preoccupazione alla vigilia dell’avvio delle consuete operazioni di manutenzione del network di canali.

IL SINDACO Marika Legati sta seguendo personalmente la vicenda.

Dopo essere stata avvisata dal comandante dei carabinieri della stazione locale Antonio Colabella, il primo cittadino ha subito offerto la disponibilità della Polizia locale per il necessario supporto di pattugliamento e monitoraggio in attesa dell’intervento degli artificieri.

In paese qualcuno azzarda l’ipotesi che l’erede di qualche collezionista storico abbia voluto smaltire i pezzi più pericolosi gettandoli nel Chiese: da lì la corrente li avrebbe trascinati fino alla roggia.

Le supposizioni, anche fantasiose, si moltiplicano. C’è chi ritiene addirittura che si tratti di modelli di riproduzioni in scala reale di missili a salve, un giocattolo o addirittura di attrezzi di scena per film e commedie teatrali.

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