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Neurinoma acustico SI a causa di servizio al Primo Maresciallo A.M. addetto alla sala operativa

Dopo il diniego del Ministero della Difesa, un Primo Maresciallo dell’ Aeronautica Militare affetto da neurinoma acustico ( tumore benigno del cervello) ha impugnato la decisione della Commissione Medica interpellando il Consiglio di Stato

Non si è arreso il Primo Maresciallo dell’ Aeronautica Militare davanti al diniego dello Stato Maggiore Difesa del 2 maggio 2017. All’epoca, S.M.D. gli notificò il mancato riconoscimento della dipendenza delle infermità sofferte da causa di servizio.


Il militare si appellò al Presidente della Repubblica per l’annullamento del decreto che escludeva qualsiasi dipendenza della patologia con il servizio prestato in Aeronautica .

 

Il Militare in data 4 novembre 2015 aveva presentato istanza per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e la concessione dell’equo indennizzo per l’infermità “neurinoma VII n.c. con ipoacusia neurosensoriale dx e voc. Mt. 3,95 (voc. ausx mt 7.20)”.

La Commissione medico ospedaliera (CMO) il 28 giugno 2016 riconosceva il sottufficiale affetto dal “neurinoma e su richiesta dell’Amministrazione, il Comitato per le valutazione delle cause di servizio il 20 febbraio 2017, giudicava la citata infermità NON dipendente da causa di servizio, respingendo l’istanza di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e relativo equo indennizzo presentata dal sottufficiale.

Il Primo Maresciallo si rivolse allora al Consiglio di Stato tramite il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Nella sentenza dello scorso 23 gennaio 2019, malgrado i giudici di Palazzo Spada riconoscano l’univocità della valutazione di merito dell’Amministrazione circa la concessione del beneficio richiesto dall’interessato, hanno sostenuto che le argomentazioni utilizzate dal CVCS erano state palesemente smentite dalle mansioni svolte dal Primo Maresciallo, impiegato nell’incarico di “addetto alla sala operativa” con mansioni di controllore di difesa aerea all’interno del bunker e “addetto alla sezione difesa aerea e missilistica”, le quali, per massima d’esperienza, comportano notevole e prolungata attività degli organi dell’udito.

Nel diniego della concessione del beneficio, il Comitato di verifica per le cause di servizio però non aveva spiegato perché, a fronte di una prolungata attività negli indicati compiti istituzionali, non potesse manifestarsi una patologia come quella diagnosticata al militare.


 

Né sono state poste in luce criticità nello stato di salute del militare, tali da potersi pervenire, con ragionevolezza, ad un giudizio di non dipendenza da causa di servizio dell’infermità in questione.

La valutazione della commissione inoltre , avrebbe dovuto contenere valutazioni concretamente individuati,  mentre si è limitata all’uso di formule generiche che hanno impedito di verificare se effettivamente sia stata tenuta in conto tutta la documentazione di ufficio che meritava di essere presa in esame e valutata.

In sostanza, secondo i giudici, il CVCS deve dimostrare di aver esaminato scrupolosamente tutta la documentazione , esternando, in caso di contrasto di pareri, la specifica motivazione per la quale pur tuttavia si perviene all’espressione di un avviso non favorevole per l’interessato.

 



 

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