Moby Prince, De Falco prova a salvare anche la commissione d’inchiesta: “Ecco gli errori della Capitaneria nei soccorsi”

Mentre l’organismo del Senato dopo 15 mesi fatica a definire i punti su cui sta indagando, l’audizione del capitano della Guardia Costiera mette in fila tutto ciò che non venne fatto dai vertici del comando di Livorno la sera del disastro, il 10 aprile 1991, quando morirono 140 persone a bordo di un traghetto. A partire dalla mancata richiesta di rinforzi alla Marina Militare

Si doveva valutare se mezzi e uomini fossero sufficienti. Si doveva coinvolgere la Marina Militare, per chiedere rinforzi. Si dovevano chiamare tutti coloro che erano in mare per farsi aiutare nelle ricerche. Si doveva capire di più, capire meglio, capire subito com’era avvenuto l’incidente e con chi. Si dovevano raccogliere elementi per capire se si poteva salire a bordo del Moby Prince incendiato.

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