L’ex poliziotto: «Vivo in un incubo da quando ho sparato al ladro»

Bruno Poeti esce dal carcere: «L’unico conforto è sapere che quell’uomo non è in pericolo di vita. Non sono come mi hanno descritto, ma soltanto un semplice cittadino»

In lacrime, con in mano un foglietto con il discorso appena scritto a mano («sono molto provato, in confusione, se non leggo non ricordo e non riesco a parlare»), Bruno Poeti, 64 anni, poliziotto in pensione, non sembra affatto quell’implacabile giustiziere che qualcuno è riuscito a descrivere.

«Sono stanco, molto molto provato, è stata un’esperienza terribile – racconta ai giornalisti davanti al suo avvocato Adriano Galli-. Da quando è successo non trovo un attimo di pace, non riesco a dormire. Solo una cosa mi ha sollevato un po’, la consapevolezza che l’uomo che ho ferito non è grave e adesso sta bene».

«Non sono un eroe ma un semplice cittadino, normale – spiega ancora l’ex poliziotto – tutto è così incredibile e non riesco a uscire da questa situazione. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, ma lo ripeto non sono un eroe.

Bruno Poeti, , aveva sparato cinque colpi, due quali in aria. Il malvivente ferito, il rumeno Ion Nicolai Farcas, 38 anni, pregiudicato, era stato poi scaricato davanti al pronto soccorso dai suoi complici che sono erano stati arrestati poche ore dopo.

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