LE FORZE ARMATE E LA PROTEZIONE CIVILE – IL “SERVIZIO NAZIONALE”

In Italia la Protezione Civile è organizzata in “Servizio Nazionale”, un sistema complesso che comprende tutte le forze messe in campo dallo Stato.

L’art. 11 della legge n. 225 individua come strutture operative del Servizio nazionale: il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco quale componente fondamentale della protezione civile, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, la comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le Organizzazioni di volontariato, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico – Cnsas-Cai.

In ordinario

Le strutture operative concorrono insieme al Dipartimento alle attività di monitoraggio, previsione e prevenzione delle ipotesi di rischio e agli interventi operativi, ciascuna con le sue specifiche competenze tecniche, i suoi mezzi e le sue professionalità. I servizi tecnici nazionali e i gruppi nazionali di ricerca scientifica partecipano soprattutto in materia di previsione e prevenzione.

Per testare la validità e l’efficacia dei modelli di intervento, ricerca e soccorso in situazioni disagiate e la capacità di risposta del sistema nazionale di protezione civile, le strutture operative sono periodicamente impegnate in esercitazioni e simulazioni di calamità naturali, organizzate a livello locale, nazionale ed internazionale.

Le Forze Armate partecipano al Servizio Nazionale della Protezione Civile e concorrono alla tutela della collettività nazionale in caso di danno o pericolo di grave danno alla incolumità delle persone e ai beni. Di fronte a eventi emergenziali o critici, l’Esercito Italiano, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare e l’Arma dei Carabinieri forniscono supporto logistico e operativo, personale qualificato, strumenti e mezzi. Il concorso delle Forze Armate è assicurato attraverso le unità operative dislocate sull’intero territorio nazionale, che è suddiviso in aree di responsabilità (le regioni militari) e zone di intervento (i comandi militari di zona). Il collegamento con il Servizio nazionale della Protezione Civile è assicurato dallo Stato maggiore della Difesa a livello nazionale e dal Comando della Regione militare a livello regionale.

Calamità naturali
In caso di calamità naturali, le Forze Armate attivano immediatamente uomini e mezzi per le attività di ricerca e soccorso della popolazione, la rimozione delle macerie e l’allestimento dei campi base dei soccorritori e delle aree di ricovero della popolazione e mettono a disposizione risorse di terra, aeree o navali per l’afflusso dei soccorritori e il trasferimento dei feriti. Le Forze Armate regolamentano l’attività di volo sulle aree a rischio, inviano le strutture mobili per il coordinamento delle attività aeronautiche e attivano i mezzi per il rilievo aerofotografico anche in infrarosso notturno dell’area interessata dall’evento. Inoltre, attivano le strutture per realizzare una rete di telecomunicazioni riservata, assicurano la presenza del proprio personale presso i centri operativi e di coordinamento, indicano le strutture logistiche militari che possono essere utilizzate come aree di ammassamento dei soccorritori ed aree di stoccaggio per mezzi, attrezzature e beni e mettono a disposizione le proprie risorse per l’assistenza alloggiativa d’urgenza delle popolazioni.

Incendi boschivi
In caso di incendi boschivi, l’Esercito, l’Aeronautica Militare e la Marina Militare mettono a disposizione personale e mezzi aerei per l’attività di spegnimento, coordinata sul territorio nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile tramite il Centro Operativo Aereo Unificato-Coau.

Missioni umanitarie
Insieme al Dipartimento, le Forze Armate svolgono attività di Protezione Civile anche attraverso missioni umanitarie sia in Italia che all’estero. Garantiscono cura e soccorso ai rifugiati e ai profughi, realizzano progetti nel campo dell’assistenza sanitaria, dell’educazione, dell’approvvigionamento idrico ed energetico, nonché della ricostruzione di infrastrutture essenziali e collaborano con le agenzie governative e non governative che operano sul territorio.

In situazioni di emergenza nazionale

In caso di calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio può avvalersi di Commissari delegati e delle strutture operative nazionali per gli interventi.

Se si verifica un’emergenza eccezionale, anche prima della dichiarazione dello stato di emergenza, il Presidente del Consiglio dei Ministri può disporre il coinvolgimento delle strutture operative nazionali, su proposta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile e sentito il Presidente della regione interessata. In questi casi, valutati in base al grave rischio di compromissione dell’integrità della vita umana, il coordinamento è affidato al Capo del Dipartimento della Protezione Civile. (art. 3 del dl 245/02 convertito nella legge 286/02).

Comitato Operativo. Nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, si riunisce il Comitato Operativo, che assicura il coordinamento dell’attività di emergenza secondo quanto disposto dalla legge n.401 del 9 novembre 2001. Il Comitato è presieduto dal Capo Dipartimento ed è composto da rappresentanti delle Componenti e delle Strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

Monitoraggio dei fenomeni. Per conoscere l’evoluzione dell’emergenza in atto, il Dipartimento della Protezione Civile ha bisogno di sapere in tempo reale le informazioni sulle caratteristiche del fenomeno e sulla capacità del sistema locale di fronteggiare l’emergenza. Ogni struttura operativa deve assicurare un corretto e costante flusso di informazioni a livello nazionale e a livello territoriale, con il supporto degli Enti locali e delle sale operative regionali. Tutte le strutture sono chiamate a dare tempestivamente informazioni dettagliate sulle conseguenze dell’evento per una prima stima dei danni, sulle risorse umane, logistiche e tecnologiche presenti e attivabili sul territorio e sull’eventuale necessità di supporto.

Sistema nella Sala Situazione Italia del Dipartimento. Punto di riferimento del Servizio Nazionale della Protezione Civile è il centro di coordinamento “Sistema“, che riceve, richiede, elabora, verifica e diffonde le informazioni relative alle calamità o situazioni critiche sul territorio. Sistema allerta e attiva immediatamente le diverse componenti e le strutture operative preposte alla gestione dell’emergenza per soccorrere la popolazione colpita, superare l’emergenza e fornire consulenze a tutte le amministrazioni del Servizio nazionale.

Il sistema si configura come un centro di supporto al Comitato Operativo e garantisce l’attuazione delle disposizioni del Comitato attraverso le strutture del Servizio Nazionale. L’organizzazione e il funzionamento di Sistema sono definiti con il Dpcm del 3 dicembre 2008.

FONTE  pagina ufficiale della Protezione Civile

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