DIFESA: COCER, SU RIORDINO CARRIERE CONFRONTO CON SMD PER SVILUPPI

Roma, 18 nov. (AdnKronos) – In relazione alle polemiche sul riordino delle carriere per militari e appartenenti forze di polizia, con le risorse del governo per risolvere le criticità funzionali delle forze armate considerate insufficienti, il generale Paolo Gerometta, presidente del Cocer interforze rassicura: “Il Cocer dopo il recente confronto con lo Stato Maggiore della Difesa, sta sviluppando una serie di propri approfondimenti e proposte volti a migliorare le iniziali bozze di lavoro. Ove tale attività proseguirà con l’odierno spirito di confronto fattivo e propositivo sicuramente potrà portare ad un testo all’altezza delle aspettative nutrite da tutti gli uomini e donne con le stellette che tutti noi auspichiamo dal profondo del cuore”.


L’attuale configurazione dei ruoli delle Forze Armate è il frutto di una serie di interventi legislativi adottati a partire dalla fine degli anni ’90, quando si è passati dal modello basato sulla ”leva obbligatoria” a quello ”professionale”. Una trasformazione che ha determinato la necessità di ‘omogeneizzazione’ tra i ruoli delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, per arrivare a un ”allineamento” tra le carriere delle Forze Armate e delle Forze di Polizia sul piano giuridico, economico e funzionale. Quindi è diventata irrinunciabile l’esigenza di arrivare a un complessivo riordino dei ruoli che si basi sullo sviluppo più armonico delle progressioni di carriera; valorizzazione del grado apicale di ogni ruolo del personale non direttivo; riforma delle carriere e del trattamento economico, improntata alla semplificazione e alla razionalizzazione.


Sulle dichiarazioni politiche di alcuni rappresentanti militari, Gerometta spiega: “Le dichiarazioni di questi giorni possono rientrare nel clima di carattere generale che si respira nel Paese. In tale ambito Il Cocer nutre il massimo rispetto per le istituzioni e per i doveri derivanti dallo status specifico di militari, così come indicato nella Costituzione della Repubblica Italiana che, come è noto non si prestano né a personali e neanche a spontanee interpretazioni”.

(AdnKronos)

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