Comparto difesa e sicurezza: incremento speranza di vita non aumenta limite ordinamentale

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di Eliseo Taverna – Il D.L. 78/2010 convertito dalla legge 122/2010 ha previsto che dal 1° gennaio 2013 avvenisse, il graduale innalzamento dei requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico.

A fronte di un evidente allungamento della vita dei cittadini, così come delineato periodicamente dall’ISTAT, il fine dell’inserimento di un tale meccanismo che agisca sui requisiti di accesso alla pensione è quello di allungare il più possibile la data in cui l’INPS dovrà erogare i trattamenti di quiescenza.

Il meccanismo dell’incremento della speranza di vita è stato peraltro riconfermato dall’art. 24, comma 12, della legge n. 214/2011, meglio conosciuta come riforma Fornero, la quale ha previsto che lo stesso trovi applicazione per tutti i requisiti anagrafici di accesso al trattamento pensionistico. Il primo adeguamento, pari a tre mesi, è stato attuato nel 2013, il secondo pari a quattro mesi è avvenuto nel 2016, il terzo pari a cinque mesi avverrà nel 2019.

Per gli anni successivi gli adeguamenti saranno attuati, invece, in un arco temporale più ristretto, con cadenza biennale. La legge di bilancio per l’anno 2017 ha previsto l’inapplicabilità del meccanismo della speranza di vita, a decorrere dal 2019, per coloro che svolgono mansioni gravose, usuranti e per i lavoratori notturni che abbiano raggiunto un minimo di 30 anni di contribuzione.

Tra le suddette categorie non rientrano gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa in ragione del fatto che per queste categorie l’accesso al diritto a pensione é regolamentato da istituti più vantaggiosi rispetto a quelli previsti per la generalità dei lavoratori.

L’I.N.P.S., a seguito dell’emanazione del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con quello del lavoro, in data 5 Dicembre 2017, con il quale e’ stato stabilito l’incremento per il 2019, ha diramato la circolare n. 62 del 4 Aprile u.s., contenente precise direttive in merito all’applicazione dell’istituto della speranza di vita. Leggi tutto, clicca QUI

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