Arma in lutto, muore a 45 anni il carabiniere Alberto Cattani

Ucciso da un male incurabile uno degli investigatori d’eccellenza. Appuntato scelto, ha partecipato in prima linea alle indagini più importanti di questo territorio: per trovare i responsabili del colpo milionario della Mondialpol, si era infiltrato come un pericoloso bandito dell’Est.

Quando ha saputo del terribile male che lo aveva aggredito, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una fotografia che lo ritrae in divisa da paracadutista, mentre si lancia dal portellone dell’aereo facendo il saluto militare. E’ stato il suo modo per anticipare l’addio agli amici, ai colleghi, ai compagni fidati di mille avventure. E’ morto questa mattina in ospedale l’appuntato scelto dei carabinieri Alberto Cattani. Aveva 45 anni, lascia nel dolore la moglie e un figlio di 14 anni e un vuoto incolmabile in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: «Non abbiamo dubbi che al suo funerale ci sarà anche qualche pregiudicato. Era un militare di assoluto valore, di grande equilibrio e un uomo di qualità, duro ma buono, capace di fare del bene quando il prossimo lo meritava, senza distinzioni».

CORMIC

 

Rappresentante del Cobar per tre mandati, Alberto Cattani era anche un uomo di profonda cultura: «Un carabiniere deve saper gestire al meglio anche la sua vita privata – diceva -. Dalla voglia di conoscere e dallo studio possono nascere altre importanti opportunità». Così dopo un’indagine sul furto di mobili antichi, l’appuntato scelto Cattani si è avvicinato al mondo dell’arte e della storia antica, diventando via via un esperto e un punto di riferimento per tanti appassionati che si rivolgevano a lui per consigli sulla perizia e sulla sicurezza della custodia. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

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