Pentagono : congeleremo ovuli e sperma dei soldati

Pentagono: “Congeleremo sperma e ovuli dei soldati”

Un investimento di 30 milioni di dollari annui orientato a permettere ai soldati americani dicongelare sperma e ovuli così da prevenire, da un lato, eventuali danni subiti in battaglia e, dall’alto, lasciare le donne libere di scegliere di abbandonare l’esercito e dedicarsi alla maternità anche in età più avanzata.

È quanto annunciato nelle scorse ore dal segretario Usa della Difesa Ashton B. Carter; come scrive Leone Grotti su Tempi, “l’iniziativa ricalca quella offerta da Facebook ed Apple alle sue dipendenti, ma non si riesce a capire in che modo possa aiutare la famiglia”, mentre ArthurCaplan, professore di bioetica alla New York University, solleva alcuni interrogativi, anche di carattere etico, sul New York Times: “E se muori? Tua moglie può usare per sé il tuo sperma? E cosa succede se tua mamma vuole dei nipoti e tua moglie no? Non può usare lo sperma con una madre surrogata? E se subisci danni al cervello, puoi ancora usarlo? E se la compagnia che congela [il materiale biologico] va in bancarotta?”.

Domande alle quali si aggiunge la riflessione che il Prof. Alberto Gambino, Direttore del Diaprtimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Romapropose nell’ottobre scorso aRadio Vaticana con riferimento proprio all’iniziativa di Facebook ed Apple: “Nel momento in cui si congela un ovulo significa anche che si sta mettendo in conto di governare in un momento successivo l’eventuale maternità. E questo la dice lunga sulle aspettative di un mercato tecnologicamente avanzato nei confronti dei propri lavoratori, che evidentemente vengono più intesi come forza lavoro che non come persone in carne e ossa, che sono pronte, specie se donne, ad accogliere bambini. Qui c’è anche una buona dose di sudditanza delle lavoratrici verso queste proposte. È un orizzonte culturale veramente desolante”.

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